30 Gen Ubi BIM ibi IUS
Pubblicato su Ingenio un nuovo articolo di Angelo Rota in materia di Legal BIM.
“Abbiamo provato a guardare il BIM solo con gli occhi del giurista.
Abbiamo lasciato per un momento in secondo piano la parte tecnica e messo al centro le relazioni e i rapporti”
Ubi BIM ibi IUS
Lasciamo da parte per un attimo la solita definizione di BIM come metodo e strumento di modellazione (la sappiamo). Usiamo un’altra prospettiva: BIM sono le persone che lo utilizzano e che insieme costituiscono la comunità BIM.
Professionalmente, ingegneri, architetti, geometri, periti, diplomati, avvocati … Funzionalmente, committenti, affidatari, subaffidatari, rup, supporti al rup, consulenti … Insomma, una comunità ampia che genera relazioni per il BIM e nel BIM.
Non è necessario scomodare Aristotele per pensare il professionista BIM come “animale sociale”.
Nello stesso tempo non è inutile tornare a ricordare che ubi societas ibi ius. Anche nel nostro caso, il fenomeno giuridico si è manifestato nell’entità generata dagli operatori economici BIM (societas) e nella disciplina dei relativi rapporti.
É il paradosso di un meccanismo millenario, condensato in una formula latina (ubi societas ibi ius, appunto), che non è stato scalfito neppure dall’innovazione digitale e da un acronimo inglese (BIM).
La differenza sta nel fatto che per il fenomeno giuridico collegato al BIM è stata coniata una nuova dizione più patinata – “Legal BIM” – in sostituzione di un più classico “ius BIM”, che potrebbe suonare un po’ datato.
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